FORTE DI BELVEDERE
SISTEMA DI RISALITA
Non c'è nulla di così triste e così solitario come una città senza enigma apparente o apparenza di enigma,
nulla di così dissuasivo, nulla di così opprimente per il visitatore.
Javier Marias
L’idea progettuale nasce dalla volontà di collegare con un sistema di trasporto innovativo due zone turisticamente molto importanti della città; San Niccolò ed il Fiume Arno con il Forte di Belvedere ed il Museo Bardini.
The project takes its origins from the need to connect two areas of the City, both very important for tourism, with an innovative transportation system: San Niccolò and the Arno River with Forte di Belvedere and the Bardini Museum.
Valore del’intervento:€ 5.384.757,75 / Value of the intervention: € 5.384.757,75
Durata dei lavori: 365 gg / Duration of works: 365 days
Tipologia Intervento: le ipotesi allo studio sono diverse e devono essere sviluppate integrando la mobilità pedonale con un sistema meccanizzato che consenta in modo agevole di superare il notevole dislivello che separa il fiume dalla fortezza.
Le possibili soluzioni di percorso sono essenzialmente tre:
la prima da Porta San Miniato che salendo lungo le mura conduce sino al Forte di Belvedere;
la seconda che si sviluppa come variante della prima e che prima di giungere al Forte di Belvedere, all’altezza dello scollinamento di via di Belvedere, entrando nel giardino del museo Bardini, conduce sino al museo stesso e poi attraverso la Costa San Giorgio, porta sino alla fortezza;
la terza prevede di accedere da via San Niccolò attraverso la sede della Facoltà d’Architettura (Palazzo Vegni) ai giardini compresi tra San Niccolò e le mura e soffermandosi sul belvedere esistente tra il giardino Bardini ed il verde pubblico esistente, giunge sino alle mura e poi alla fortezza.
Tecnologicamente le soluzioni meccanizzate per superare i dislivelli presenti sono due: una funicolare o cremagliera su binari che necessita di percorsi il più possibile rettilinei o con ampi raggi di curvatura; la seconda che si sviluppa su di un sistema di scale mobili o tapis roulant che sono sicuramente meno impattanti dal punto di vista ambientale e che consentono di affrontare anche repentini cambiamenti di direzione realizzando zone di arrivo e ripartenza.
Intervention Typology: There are different hypotheses under study that must be developed by integrating the pedestrian mobility with a mechanized system, that provides a solution for overcoming the considerable difference in height between the river's and the fortress' levels, to easily let people climbing and going down from Forte Belvedere to Lungarno.
The possible routes proposed on the base of the feasibility studies are essentially three:
1) From Porta San Miniato, following the route that along the walls, reaches Forte di Belvedere.
2) From the hilltop of via di Belvedere, crossing the garden of the Bardini Museum and then, through Costa San Giorgio, leading up to the fortress, so a solution that develops a variation on the first project, using an alternative route to reach Forte di Belvedere.
3) From via San Niccolò, a solution that provides for an access, crossing the headquarters of the Faculty of Architecture (PalazzoVegni) and going through the gardens between San Niccolò and the ancient walls. Then, through the belvedere situated between Bardini garden and the public green area, reaching the walls and the fortress.
Two technical solutions are hypothesized to use to overcome the differences in height as follows: a funicular or rack railway on tracks (that requires routes that are as straight as possible or, alternatively, with large curves) or a system of escalator and moving walkways, which would have a lower impact for the environment and which would overcome the issue of the height difference within the levels, using changes of direction by creating arrival and departure areas.
Attrattività: la valenza strategica del Forte di Belvedere dal punto di vista turistico è un elemento che la città deve riuscire a valorizzare attraverso un progetto che consenta di raggiungere in modo comodo, ecologico e “spettacolare” la fortezza posta sulla collina più vicina al centro storico.
Attractiveness: Forte Belvedere has a strategic value from the touristic point of view, and the city should exploit this peculiarity through a project that makes the fortress, located on the top of the hill, closest to the historical centre and reachable in a more comfortable, ecological and “scenographic” way.
Notizie storico-artistiche: Oltre a essere uno dei punti più panoramici della Città, è una pregevole opera architettonica realizzata alla fine del Cinquecento da Bernardo Buontalenti per volontà di Ferdinando I dei Medici. Rappresenta l’ultima tappa del Corridoio Vasariano, nato per collegare Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti e al Giardino di Boboli tramite una serie di corridoi, ponti e giardini. Dal 2013 è sede di mostre di arte contemporanea internazionale. Il colle di Boboli rappresenta l’unica altura inglobata, almeno per un versante, all’interno della cinta muraria della fine del XIII secolo. Alla sommità di questo versante è posta, nel punto più alto del circuito murario, la Porta di San Giorgio. Da sempre nelle strategie difensive della città il sistema dell’Oltrarno collinare eniva considerato uno dei punti deboli soprattutto con l’avvento in età moderna delle artiglierie. La Fortezza di San Giovanni Battista (detta poi da Basso) voluta da Giulio de’ Medici – Papa Clemente VII - e realizzata da Antonio da Sangallo il Giovane negli anni tra il 1534 e il 1537, aveva certamente una funzione difensiva nell’area pianeggiante intorno alla città. Ma il suo scopo principale era quello di salvare la famiglia ducale e la sua corte dai tumulti interni: con estrema velocità avrebbero raggiunto la fortezza dal vicino Palazzo Medici in via Larga. Il successore di Alessandro, Cosimo I, provvederà a far realizzare, intorno agli anni cinquanta del XVI secolo, la fortificazione del colle di San Miniato e le relative mura difensive e la creazione di una cortina muraria bastionata all’interno delle mura trecentesche tra San Frediano e Boboli. Lo spostamento definitivo della corte granducale da Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti con Ferdinando I, avrà certamente influenzato la decisione di realizzare la nuova fortezza a ridosso delle mura che circondavano il giardino di Boboli contiguo a Palazzo Pitti. Il principe e la corte avrebbero raggiunto, in caso di pericolo interno, in velocità e sicurezza un rifugio fortificato da dove si poteva dominare la città. Il diarista fiorentino Agostino Lapi così lasciò scritto in data 28 ottobre 1590: “si murò la prima pietra del fondamento primo della nuova muraglia e maravigliosa fortezza, posta sopra Porta San Giorgio...nell’Orto de’ Pitti li inventori e li architettori principali furono il signor Giovanni figlio del Granduca Cosimo e Messer Bernardo Buontalenti di ingegno elevatissimo”. Per la realizzazione quindi di questa formidabile fortezza “a guardia della città e del palazzo” il Granduca Ferdinando si rivolse a due architetti esperti nelle fortificazioni: Bernardo Buontalenti e Don Giovanni de’ Medici, fratellastro dello stesso Granduca. Sappiamo, da un disegno dell’epoca, che la fortificazione doveva essere ancora più complessa con una serie di bastioni e tenaglie pronti a inglobare le antiche mura e le difese più recenti per rendere ancora più efficace la difesa dall’esterno. La caratteristica pianta stellare, prevista dalla trattatistica per le fortezze poste in luoghi con accentuate variazioni altimetriche, è definita con cinque bastioni dei quali due rivolti verso la città (con i nomi suggestivi di Boboli e Le Monache) con al centro un contrafforte triangolare detto la Diamantina, e gli altri tre posti a difesa di Firenze (chiamati La Pace, Casin Interno e San Giorgio) verso le colline di San Miniato e Arcetri. E’ importante sottolineare come la palazzina, forse di disegno ammanatiano, fosse preesistente alla realizzazione del Forte che la ingloba, e che rappresentasse un reale “belvedere” ad uso della corte granducale. La palazzina divenne il centro di comando della fortezza e nei suoi sotterranei venne realizzata una vera e propria camera “blindata” in grado di tenere al sicuro, grazie a una serie di accorgimenti e trabocchetti, il tesoro di stato. Per secoli il Forte di Belvedere ha assolto alla sua funzione militare, senza peraltro subire attacchi né esterni né interni. Persa la funzionalità strategica difensiva rimase al demanio militare fino al 1954 quando la proprietà venne trasferita al demanio civile. In quegli anni prese avvio un grande progetto di recupero da parte del Soprintendente Nello Bemporad che, ispirato dal concetto di terrazza sulla città, non esitò a intervenire in maniera decisa sulla struttura con l’ambizione pienamente riuscita di creare un luogo di incomparabile suggestione con un mirabile affaccio su Firenze e le sue colline.
Historical-artistic information:Forte Belvedere is one of the most charming viewpoint on the city and it is a remarkable architectural work, made by Bernardo Buontalenti at the end of the sixteenth century, according to the wish of Ferdinand I of the Medici. It represents the last step of the Vasari Corridor, created to connect Palazzo Vecchio, Palazzo Pitti and the Boboli Gardens through a series of passageways, bridges and gardens. Since 2013 it hosts international contemporary art exhibitions.
Nearby we can find the Boboli hill, incorporated, with one of its sides, in the late thirteenth century walls with Porta San Giorgio at the highest point. The hilly area of Oltrarno has always been considered one of the weaker points in the city's defensive strategies, especially after the advent of artillery in the modern age. The Fortress of San Giovanni Battista (later called "da Basso"), commissioned by Giulio de 'Medici (Pope Clement VII) and built by Antonio da Sangallo the Younger, in the years between 1534 and 1537, certainly had a defensive function, but only on the flat areas around the city, while its main purpose was to save the ducal family and the court from internal turmoil: quickly they would reach the fortress from the nearby Palazzo Medici in via Larga. Only later, around the fifties of the sixteenth century, the Duke Cosimo I commissioned the construction of the fortification on San Miniato Hill with its defensive walls and bastions, situated within the fourteenth-century walls, San Frediano and Boboli. Later, the definitive relocation of the Grand Ducal court from Palazzo Vecchio to Palazzo Pitti with Ferdinand I, certainly influenced the decision to build the new fortress, close to the walls that surrounded Boboli Gardens, next to Palazzo Pitti. In case of danger, the prince and the court would quickly reach the fortified refuge overlooking the city. The Florentine diarist Agostino Lapi wrote on 28 October 1590: "the first stone of the first foundation of the new wall and marvellous fortress was laid nearby Porta San Giorgio... in the Orto de 'Pitti, the principles architects working at the project were Mr. Giovanni son of the Grand Duke Cosimo and Messer (Sir) Bernardo Buontalenti, a person with a very high genius..."
So, for the realization of this formidable fortress, whose function was "to guard the city and the palace", the Grand Duke Ferdinando I entrusted the works to two architects, both experts in fortifications: Bernardo Buontalenti and his own half-brother, Don Giovanni de 'Medici. From a drawing of that time we know that the fortification should have had a more complicated structure, with a series of bastions and pincers, that had to incorporate the ancient and the most recent walls, to have a more efficient defence. Forte Belvedere has the characteristic star-shaped plan, typical of the fortresses rising on high grounds, completed with five bastions, two of which facing the city (with the suggestive names of Boboli and Le Monache). In the centre of the building there is a triangular buttress, called the Diamantina, and other three bastions, were placed in defence of Florence (called La Pace, Casin Interno and San Giorgio), towards the hills of San Miniato and Arcetri. The central building (probably an Ammannati's project) was pre-existent the construction of the Fort, which only later incorporated it. The building became the centre of control of the fortress having, inside its basement, a "safe room" that, with a series of traps and pitfalls, could keep in safe the state treasury. For centuries Forte di Belvedere has fulfilled its military function, without however being subjected to external or internal attacks. After having lost its strategic defensive function, it remained a military ownership until 1954, when it was transferred to the Civil State property. In those years a renovation project started with the work of the Superintendent Nello Bemporad, who interfered on the historical structure, that finally became a terrace overlooking the city, a place of charm and an incomparable view on Florence and its hills.
