BIBLIOTECA DELLE OBLATE
riqualificazione del giardino d'ingresso -
Talvolta penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine
Virginia Woolf
Il complesso edilizio delle Oblate si articola intorno a due spazi aperti principali, il cortile trecentesco ed il giardino della metà del Quattrocento. Il nucleo trecentesco è contraddistinto dal chiostro, la cui caratteristica architettonica peculiare sono i tre ordini di loggiato in cui si sviluppa, dei quali quello del piano terra è certamente originario del 1329 e presenta pilastri in pietra forte dai capitelli scudati, raro esempio dell’architettura dell’epoca. Il porticato, che abbraccia su due lati il giardino su via dell’Oriolo, è invece sorretto da colonne con capitello ionico in pietra serena di chiara impronta rinascimentale. Il giardino, nato come hortus conclusus, come si può notare nella ‘Grande pianta prospettica’, di Firenze di Stefano Bonsignori del 1584, delimitato da alti muri per salvaguardare la vita di semi clausura delle Pie Donne delle Oblate.
The building complex of the Oblate develops around two main open spaces, the 14th century courtyard and the garden dating back to the half of the 15th century. The 14th century nucleus is characterized by the cloister, whose peculiar architectural characteristic are represented by the three orders of loggia: that one on the ground floor certainly dates back to 1329 and presents pillars in pietra forte (strong stone) with capitals with coat of arms, a rare example of the architecture of the time. The arcade, which embraces on two sides the garden on Via dell’Oriuolo, is surmounted by columns with Ionic capitals in pietra serena (sandstone) with a clear Renaissance imprint. The garden born as hortus conclusus, as we can see from the Great perspective plan of Florence by Stefano Buonsignori of 1584, was flanked by high walls to safeguard the semi-secluded life of the Pious Ladies of the Oblate.
Valore del’intervento:€ 350.000.00 / Value of the intervention: € 350.000.00
Durata dei lavori: 180 gg / Duration of works: 180 days
Tipologia Intervento: fermo restando il disegno delle quattro aiuole, con i quattro cedri del Libano, messi a dimora nella riqualificazione degli anni ’50, si interverrà rifacendo gli scarichi completi delle acque piovane; una pavimentazione ‘architettonica’ opportunamente pigmentata dei vialetti risolverà l’accessibilità anche a persone con ridotte o impedite capacità fisiche dall’accesso principale. L’adeguamento della rampa, conforme al disposto del D.P.G.R.T n°41/R del 29/7/2009 (artt. 4 e 6) e del D.M. 236/89 (art. 8.1.11), avrà uno sviluppo lineare di mt. 10 ed una pendenza dell’8%. Nel muro di confine è previsto la realizzazione di uno scannafosso per eliminare le infiltrazioni con la proprietà privata; sempre in questa zona saranno installate, intervallate da sedute e dalla fontana esistente, spalliere in struttura metallica, dove verranno messe a dimora specifici rampicanti.
Intervention typology: while maintaining the design of the four flower beds , with the four cedars of Lebanon, planted during the redevelopment in the 1950s, the intervention involves the reconstruction of the storm water drainage systems; a properly pigmented architectural paving of the paths will resolve accessibility to the main access even to people with physically limited abilities. The adjustment of the ramp, in compliance with provisions by D.P.G.R.T ( Tuscany Region decree) n°41/R of 29/7/2009 (artt. 4 e 6) and D.M. ( Ministerial decree) 236/89 (art. 8.1.11), will have a linear development of mt. 10 and a slope of 8%. In the border wall the realization of a drain will be provided to eliminate the infiltrations with the private property; in this area interspersed with chairs and the existing fountain, metal stall bars will be installed equipped with specific climbing plants.
Attrattività: Negli ultimi anni, l’antico complesso dell’ex Convento delle Oblate, è stato oggetto da parte del Comune di Firenze, proprietario della struttura dal 1936, di rilevanti interventi di recupero. Dopo il progetto per l’adeguamento alla normativa antincendio e all’abbattimento delle barriere architettoniche, realizzato sull’intera struttura eultimato nel 2001, fra il 2004 e il 2007 sono stati eseguiti interventi finalizzati all’apertura della Biblioteca delle Oblate. I lavori hanno interessato l’inserimento dell’impianto di raffrescamento/riscaldamento sia nella Biblioteca contemporanea che nella Sezione storica; l’impiantistica elettrica e speciale (antintrusione, videosorveglianza, antitaccheggio, rete dati e wifi, illuminazione, audio, dissuasori volatili); un nuovo ascensore, la caffetteria, nuovi servizi igienici e rete di smaltimento, la realizzazione del nuovo ingresso su via dell’Oriuolo e la ripavimentazione dei cortili e del piazzale di ingresso, il restauro delle decorazioni pittoriche e dei pilastri del chiostro al piano terreno. Sempre nell’ambito di questi interventi sono stati realizzati gli arredi della Biblioteca delle Oblate della sezione contemporanea e dello spazio bambini al secondo piano. Nel 2010 è stata realizzata la nuova scala di sicurezza esterna, cortile tergale, che collega il piano terreno al secondo piano (sala lettura-studio, altana e caffetteria), aumentando di 120 unità la capacità ricettiva della Biblioteca ai fine del certificato prevenzione incendi. Il successo della Biblioteca delle Oblate, testimoniato dai dati sulla presenza di pubblico e dal numero dei prestiti, hanno imposto da subito una riflessione sulla possibilità di un recupero di ulteriori spazi al fine di incrementare il servizio.
Attractiveness: in the last years the ancient complex building of the former convent of the Oblate has been subject to important renovation works carried out by the Municipality of Florence, owner of the building since 1936. After the realization of the project for adjustment to fire regulations and removal of architectural barriers on the entire building, concluded in 2001, between 2004 and 2007 final works were carried out in order to open the Oblate Library. The works concerned the realization of cooling/heating system both in the contemporary library and in the historical section; electrical and special systems (anti-intrusion, video surveillance, anti-theft, data and wifi network, lighting, audio, bird bollards); the new elevator, coffee bar, new sanitary facilities and disposal system, the new entrance from Via dell’Oriuolo and repaving of courtyards and entrance square, the restoration of painted decorations and pillars of the cloister on the ground floor. Also as part of the intervention works, the furnishings of the Oblate Library in the contemporary section and in the children area on the 2nd floor were realized. In 2010 the new external emergency staircase in the back yard connecting the ground floor to the second floor ( the study-reading room, roof terrace and coffee bar) was built, so increasing the library’s accommodation capacity of 120 persons for the fire prevention certificate. The success of the Oblate Library, as evidenced by the data on number of visitors and book loans, required to reconsider the recovery of new spaces in order to increase the service.
Notizie storico-artistiche: Il complesso edilizio delle Oblate costituì il primo nucleo del più importante ospedale fiorentino, fondato fra il 1285 e il 1288 da Folco Portinari. Secondo la narrazione storica Portinari fu ispirato in tal senso dai consigli della sua nutrice, Monna Tessa, tanto sensibile all’assistenza e alla cura dei malati da fondare una comunità di pie donne infermiere che presero il nome di Oblate (dal latino oblato, ovvero offerto, presentato) e svolsero attività infermieristica e di assistenza fino al 1936. Il complesso, formatosi dall’accorpamento e della riutilizzazione di edifici già esistenti, comprendeva anche una chiesa intitolata a Santa Maria in Campo, entro cui fu costruita una struttura destinata al ricovero e alla cura delle donne, confinante con via delle Pappe, l’attuale via Folco Portinari. La cura degli uomini era invece ospitata in un secondo nucleo edilizio, sul lato opposto di un’area antistante al primo, attualmente identificabile con il piazzale delimitato dall’attuale Via Sant’Egidio. Questo secondo edificio fu intitolato a Santa Maria Nuova, per sottolinearne il legame col primo spedale, di cui aveva costituito il completamento. I due diversi nuclei di cura erano uniti fra loro da un passaggio sotterraneo ad uso delle pie donne infermiere, inaugurato la notte di Natale del 1625. L’ ospedale di Santa Maria Nuova conserva tutt’oggi la sua destinazione originaria, per mantenere la quale è stato oggetto di ristrutturazioni. Dal 1924 il reparto di cura del primo, antico nucleo ospedaliero, gestito dalle Oblate Ospitaliere del Terzo Ordine Francescano, fu invece trasferito nel convento di Careggi. La comunità di pie donne operante nel nuovo ospedale divenne ordine religioso col nome di Oblate Ospitaliere Francescane di Monna Tessa soltanto nel 1952. Il complesso architettonico delle Oblate, rimasto libero, fu acquistato nel 1936 dal Comune di Firenze che lo restaurò, vi trasferì la Biblioteca Comunale, fino ad allora in Palazzo Vecchio, e vi collocò altre prestigiose istituzioni storiche e scientifiche, trasformandolo in un importante punto di riferimento per la vita culturale cittadina, vocazione che tutt’ora lo contraddistingue.