Palazzo Vecchio - Cortile della Dogana e Terzo cortile

Nuova illuminazione

 

Due forze regnano sull'universo:luce e pesantezza.

Simone Weil

 

 

 Palazzo Vecchio, da sempre sede del governo cittadino, rappresenta la migliore sintesi dell’architettura civile trecentesca a Firenze, nonché uno dei palazzi civici più conosciuti in assoluto. Al suo interno tre cortili, veri spazi urbani inter-esterni della Città: il cortile di Michelozzo, il cortile della Dogana ed il Terzo Cortile.

Palazzo Vecchio has always been the seat of the city government. It represents the best synthesis between a civil architecture from the Florentine fourteenth century and a civic structure, as one of the most famous Town Hall of all time. Inside we can find three courtyards: “Michelozzo's courtyard”, the “Customs Courtyad” and the “Third Courtyard”, which are in continuous interaction with the areas outside the building.

 

 

Valore del’intervento:€ 150.000.00 / Value of the intervention: € 150.000.00

Durata dei lavori:180 gg / Duration of works: 180 days

 

Tipologia Intervento: dopo aver da poco realizzato la nuova illuminazione del Cortile di Michelozzo, l’intervento che si propone andrà ad interessare gli altri cortili di Palazzo Vecchio: il Cortile della Dogana e il Terzo Cortile. Obiettivo dell’operazione è creare una interconnessione “luminosa” fra i cortili del Palazzo e gli spazi esterni di accesso (piazza della Signoria, via dei Gondi, via dei Leoni) in modo da accentuare la relazione di contiguità interno/esterno all’edificio storico. Palazzo Vecchio quindi ancora di più luogo civico, aperto e permeabile alla comunità cittadina che lo attraversa dalle strade entro i suoi cortili e gallerie.

La modifica delle attuali lanterne dei cortili con l’inserimento di luci a led calde andrà ad armonizzare il rapporto con l’illuminazione delle strade esterne; l’inserimento di spot di accento potrà creare maggiori contrasti. Allo stesso tempo verranno inseriti apparecchi tecnici per l’illuminazione funzionale o di dettaglio di determinate aree.

 

Intervention Typology: after the recent installation of a new lighting system in Michelozzo's Courtyard, another intervention is proposed with the extension of the project to the other courtyards of Palazzo Vecchio: the Cortile della Dogana (Customs Courtyard) and the Terzo Cortile (Third Courtyard). The goal of the operation is the creation of a “luminous trail” among the courtyards of the Palazzo and the external and surrounding spaces (Piazza della Signoria, via dei Gondi, via dei Leoni) in order to emphasise the contiguity between the internal and external areas of the historical building. Palazzo Vecchio, in this way, will become more “permeable”: a civic place open to visitors that, coming from the streets outside, can cross its courtyards and galleries in continuity.

The substitution of the current courtyard lanterns with warm LED lights, will give a result of more harmony with the lighting of the external roads; the use of spotlights can create a deeper contrast effect. At the same time, new technical equipments will be installed to better illuminate specific areas and their details.

 

 

Attrattività: alta, per possibilità d’allestimento dell’area di deposito del cantiere, con recinzione rivestibile con telo artistico, su spazio esterno, prospiciente la piazza suddetta.

 

Attractiveness: high, due to the opportunity of using an artistic coverage all around the worksite area, overlooking the main square.


Notizie storico-artistiche: chiamato in origine “Palazzo dei Priori” o “Palagio Novo”, divenne nel XV secolo “Palazzo della Signoria”, dal nome dell’organismo principale della Repubblica fiorentina; nel 1540 divenne Palazzo Ducale, quando il duca Cosimo I de’ Medici ne fece la sua residenza; infine il nome Vecchio lo assunse nel 1565 quando la corte del Duca Cosimo si spostò nel “nuovo” Palazzo Pitti. Dal 1865 al 1871 fu sede del Parlamento italiano, mentre oggi ospita il Sindaco di Firenze e vari uffici comunali. All’interno il Museo, che permette di visitare le magnifiche sale monumentali ove lavorarono, tra gli altri, Agnolo Bronzino, Ghirlandaio, Giorgio Vasari, e dove sono esposte opere di Michelangelo Buonarroti, Donatello e Verrocchio. L’edificio si è gradualmente ingrandito ad est, occupando un isolato intero e allungando l’iniziale parallelepipedo trecentesco fino a quadruplicarne le dimensioni, con una pianta che ricorda un trapezio, del quale la facciata è solo il lato più corto.

Il secondo cortile, anche conosciuto come cortile della Dogana, prende il nome dagli uffici della dogana che qui si trovavano fin dai tempi di Leopoldo II di Toscana, quando vennero istituiti. La Dogana fiorentina accoglieva le merci provenienti da fuori il Granducato e le prendeva in deposito, in attesa che il destinatario le rilevasse ("sdoganasse") pagando la relativa tassa.

Nel cortile oggi si trovano la biglietteria del museo e la libreria. Sulla parete sinistra ci sono ancora tre stemmi in pietra risalenti ai secoli XIV e XV e relativi a Capitani del popolo. La banderuola originaria della torre è qui esposta: si tratta della sagoma di un marzocco con il giglio di Firenze in ferro. Posta in cima alla torre nel 1493, fu sostituita nel 1981 da una copia in vetroresina.

Fra il primo ed il secondo cortile si trova l'imponente e monumentale scalone del Vasari che porta al Salone dei Cinquecento.

Terzo cortile

Il terzo cortile, detto cortile nuovo, già previsto dal Vasari, venne eseguito da Bartolomeno Ammannati e bernardo Buontalenti a conclusione dell'ampliamento verso via dei Gondi e via dei Leoni. È aperto, senza arcate e vi si affacciano soprattutto uffici comunali. Lo scalone che inizia qui porta all'ufficio del Sindaco ed alla Giunta. Anticamente era decorato da una loggia e da ballatoi esterni andati perduti nel tempo.

Historical-artistic information: Originally called “Palazzo dei Priori” or “Palagio Novo”, it became “Palazzo della Signoria" from the name of the Florentine Republic, in the 15th century. In 1540 it became the Duke’s residence, when Duke Cosimo I de 'Medici moved there with all his family. Finally in 1565, the building took the name “Palazzo Vecchio” (with the meaning of old residence) when the court of Duke Cosimo moved to the new mansion Palazzo Pitti. From 1865 to 1871 it has been the seat of the Italian Parliament, while today it houses the Mayor of Florence’s and many other municipal offices. Furthermore, the Museum hosted inside, allows visitors to explore the magnificent and monumental rooms, decorated with the works of important artists such as Agnolo Bronzino, Ghirlandaio, Giorgio Vasari, Michelangelo Buonarroti, Donatello and Verrocchio. The building was gradually enlarged, occupying a whole block and lengthening the initial fourteenth-century structure up to quadruple its original size.

The second courtyard, also known as the “Courtyard of the Customs”, takes its name from the customs offices located there since the time of Leopold II of Tuscany, when they were established. The Florentine customs collected the goods coming from outside the borders of the Grand Duchy and kept them in storage, waiting for "customs clearance procedures”, the payment of the related fee.

 

Today, in the courtyard, we can find the museum ticket office and the library. On the left wall there are still three coats of arms made of stone, dating back to the fourteenth and fifteenth centuries and related to “Capitani del Popolo” (captains of the people). Also the original weathervane of the tower is exhibited in the museum area: it represents a “Marzocco” with the lily of Florence made of iron. Placed on the top of the tower in 1493, it was replaced in 1981 by a fibreglass copy.

Between the first and the second courtyard there is the monumental staircase designed by Vasari, which leads to the Salone dei Cinquecento (Hall of the five Hundred).

 

The Third Courtyard

 

The “Third Courtyard”, called the new courtyard, originally planned by Vasari, was executed by Bartolomeo Ammannati and Bernardo Buontalenti as a completion of the enlargement works of the building, towards via dei Gondi and via dei Leoni. It has neither coverages, nor arches and it is surrounded by municipal offices overlooking on it. The staircase leading now to the Mayor's office and to the City Board featured, in ancient times, a loggia and external balconies that have been removed in the past.